Carlo Peroni iniziò a lavorare non ancora ventenne come restauratore di quadri e collaborando alla realizzazione di affreschi. Lavorò anche per il teatro, realizzando soggetti, musiche e scenografie, talvolta anche interpretazioni.

Nel 1947 illustrò il volume Le avventure di Pulcinella. Nel 1948 iniziò la carriera nel mondo del fumetto collaborando con Il Giornalino. Nel 1950 collaborerà con L’Aspirante, nel 1951 con Capitan Walter, Jolly e Il Vittorioso.

Negli anni Cinquanta Peroni lavorò nel cinema d’animazione, realizzando cortometraggi per una TV statunitense e a Cinecittà per la realizzazione di effetti speciali, modellini, scenografie e titoli di testa per kolossal mitologici. Collaborò anche con la RAI per alcuni programmi TV e testate della ERI, Edizioni Rai.

Negli anni Sessanta lavorò con agenzie e case di produzione come la Gamma Film e la Pagot Film per Carosello e collaborò a Topolino e Pecos Bill.

Suoi i disegni, tra le tante cose, di Dentiera di Sangue, episodio di Diabulik, esilarante parodia di Diabolik realizzata da Mario Gomboli e Alfredo Castelli. Di quegli anni sono anche il mediometraggio Arrivano i Putipoti (1967) e il lungometraggio Putiferio va alla guerra (1968).

Risale a quel periodo anche la creazione di Nerofumo per Il Piccolo Missionario.

Nel 1968 Peroni fondò con Alfredo Castelli “Tilt”, la prima rivista “demenziale” in Italia, nel 1969 Zio Boris. Negli anni Settanta collabora con Horror, Cucciolo, Tiramolla, Corriere dei Piccoli, Guerin Sportivo, cura il mensile Psyco, pubblica i volumi Mondo lumaca (1971) e 30 anni di fumetti (1978), illustra Parlacosando (1977) di Catalano.

Con Laura De Luca crea Spugna (45 episodi, 1976-85).

Negli anni Ottanta pubblica in Germania “Sonny” (in Italia noto come ‘Gianconiglio’ e uscito sul Corriere dei Piccoli negli anni ’70) sull’albo mensile omonimo e sul quotidiano tedesco Bild.

Edita anche la rivista 6-96 in fascicoli per tutte le età (in edizione italiana e inglese), realizza per la Plasmon la campagna pubblicitaria incentrata su Asterix (fumetti, giochi, poster, trasferibili) e per la Parmalat quella con Paciocco (magliette, figurine, pupazzi, film a tecnica mista).

Dopo aver dato vita, negli anni ’80, all’inserto demenziale “Slurp!” all’interno della rivista “Più e il suo gioco” dell’Editoriale Domus, crea e realizza interamente la rivista “demenziale” “SLURP!” con un grande successo di pubblico e critica. Nonostante questo notevole successo, la casa editrice Domus ne sospese la pubblicazione in quanto, per loro stessa ammissione, il carattere della rivista “sminuiva” l’immagine della casa.

Negli anni Novanta crea l’Ispettore Perogatt per Il Giornalino (dal 1991) e I fumetti di Fiorello (dal 1993), entrambi ospitati anche nei rispettivi siti Internet.

Sempre per Il Giornalino è dal 1992 uno dei disegnatori italiani dietro i fumetti di Hanna-Barbera (Gli Antenati, Hanna-Barbera Bazar, Dastardly & Muttley – una quarantina di episodi).

Realizza l’uomo primitivo GU per la casa editrice ELI, e gli dedica il volume Il mondo di GU edito in varie lingue. È anche autore delle sigle animate per le trasmissioni TV Zitti e mosca, Slurpiamo!, La città dei consumi, ecc.

Nel 1998, su invito di Carlo Squillante aderisce – insieme ad altri Autori di umorismo e Arte Leggera – all’ANU, Associazione Nazionale Umoristi, virtuale e virtuosa. A partire da due anni dopo, parteciperà a ben otto edizioni del FestiValtravaglia dell’Arte Leggera di Porto Valtravaglia, evento istituzionale dell’ANU. Partecipa a diversi eventi organizzati dall’ANU come, nel 2000, il “Bestiario di Leonardo da Vinci” presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.

Nel 2004 crea “Tippy” per Il Giornalino.

È scomparso nel 2011 all’età di 82 anni.

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ZIO BORIS

PERSONAGGI RITRATTI CON SCRITTE 500 PX65

Zio Boris
Striscia giornaliera (daily strip)

COPYRIGHT, tutti i diritti riservati all’autore

Zio Boris è una striscia a fumetti umoristica. Ideata da Alfredo Castelli nel 1964 ma incominciò a essere disegnata da Carlo Peroni solo nel 1970 quando esordì sulla rivista “Horror” edita da Gino Sansoni, ed è la seconda striscia umoristica, dopo Sturmtruppen di Bonvi, a essere pubblicata regolarmente in Italia. La serie narra le avventure di uno scienziato pazzo, zio Boris, assistito nei suoi esperimenti da un lupo mannaro, un vampiro e un teschio volante. Vi si trovano citazioni della Famiglia Addams e di film horror degli anni trenta oltre a satira di eventi contemporanei. Nel 1971 tutta la produzione di strisce già pubblicate sulla rivista e un altro centinaio ancora inedite vennero raccolte e pubblicate nel volume Zio Boris, pubblicato dalla New Time.

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